DICIAMOLO PURE Preso il boss. Via i misteri per affermare l’idea della “bella Sicilia “?
Alle perplessità del cauto ed esperto prof.Enrico La Loggia e alla sua presa di atto di una necessaria pausa di “riflessione più profonda” sulla inaspettata cattura di Messina Denaro, trenta anni di latitanza, ben pochi rispetto ai 43 di Provenzano si associa il prof.Carmelo Fucarino.
di Carmelo Fucarino

A seguire oggi tutta una serie di encomi e di riconoscimenti alla magistratura e una esaltazione del fatto con tutta un’equivoca dietrologia in cui tutto viene buttato nel calderone dell’informazione, dai vestiti lussuosi, ai quadri, alle decine di soggiorni, alle amanti, ultima la mostra della pistola personale.

E sconvolgente, di oggi, la confessione assai grave della ragione proposta da Enrico sul perché dei trenta anni, dichiarata e indagata con opinabili motivazioni, su tutte i depistaggi avanzati in tutti i canali di informazione.

Si deve certificare il degrado del giornalismo ormai dominato dagli stessi opinion makers in contemporanea sulle reti, a pagamento come da loro stessi pubblicamente confessato e la difficoltà ormai certificata di distinguere i fatti e la loro verità manipolata, accertata dall’immondizia di particolari che esulano dalla verità effettuale.

Se ancora di Portella non abbiamo certezze, se di Moro, ma anche di Falcone e Borsellino il mistero è fitto, a detta insistente anche di questi opinionisti, per la verità acclarata e senza dubbi su questo episodio eclatante della cattura ci vorranno decenni in mezzo a tante foglie al vento.

Perciò è onesto associarsi ad Enrico nella speranza e nell’augurio che qualcosa possa cambiare e che la “mala fama”, che ci perseguita da almeno un secolo, quella definizione che ci appioppano in tutte le parti del mondo, per diretta esperienza da L’Avana a Shanghai a Melbourne, fino alle rive del Tamigi, possa mutarsi in “Palermo la città più bella del mondo”, che dico, “l’isola più bella del mondo”, “la meraviglia” che ha vista Alberto Angela invece dello scialbo campionario di anonimi reportage di Augias.

Questa è la Sicilia, unica al mondo, per bellezze e geni singolari, potrei citare Verga e Pirandello, la Sicilia che la Regione dovrebbe promuovere in diverso modo.

Certo, mutare una immagine secolare non è semplice e occorrono altri decenni, perché il trend cambi si potrebbe tentare di presentare e insistere sulla realtà dei quattro milioni di cittadini operosi e “galantuomini”, dal francese galante inteso come “onesto” per dirla con un’antica qualifica, quasi a riprendere quel kaloskagathòs, “buono e bello” dell’antica Atene, in confronto alle poche migliaia di “mafiusi” e fiancheggiatori, che ormai sono riciclati in finanzieri, diversi dalla ‘drangheta trafficante di droghi, pulitori di denaro sporco, che non mancano nel mondo, fino agli scandali di Bruxelles in corso.

Non per minimizzare sulla nuova corrente definizione di “borghesia mafiosa”.