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Federalberghi. In Italia aumentano le presenze turistiche e le tassazioni

di Francesca Ciaccio 28 gennaio 2015

Secondo gli ultimi dati di Federalberghi, in Italia sono in aumento le presenze turistiche, specie quelle straniere, ma di contro fatturato e occupazione sono in decrescita.



Per Bernabò Bocca bisogna adesso guardare all’Expo ed auspicare che il Governo adotti dei provvedimenti attuativi in grado di risollevare il settore. “I turisti stranieri ancora una volta hanno confermato l’attaccamento al nostro Paese con una crescita dell’1,5% delle presenze in albergo, consolidando un risultato pari a +6,8% negli ultimi tre anni, mentre la domanda italiana, pur in presenza di un timido segnale positivo (+0,6% nel 2014), rimane saldamente attestata sotto i livelli del 2011.”

Son queste le parole del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, sul consuntivo del sistema turistico-alberghiero. Buone notizie quindi, ma non solo. I numeri resi noti negli ultimi giorni riguardanti il turismo italiano del 2014 sono contraddittori.

"Il 2014 per il turismo italiano è stato un anno a corrente alternata, che chiude i conti con le ulteriori flessioni dei fatturati e del numero degli occupati".

Il problema sta, infatti, nel fatto che i costi aumentano con la progressiva crescita della pressione fiscale. Le imprese sono costrette ad indebitarsi per pagare tasse e contributi ed a portare la tassa di soggiorno a cifre sempre maggiori.

“La flessione dei lavoratori, inoltre - aggiunge Bocca - si è attestata ad un -1,7%, frutto di un -3,2% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -0,2% di quelli a tempo determinato, a conferma del fatto che le imprese sono costrette a navigare a vista, private della possibilità di programmare gli investimenti e questo blocco si ripercuote inevitabilmente anche sulla consistenza degli organici".

Il 2015 si apre sotto il segno dell’Expo. "Un grande appuntamento al quale l’Italia dovrà presentarsi forte e coesa - continua Bocca - è quindi, più che mai, urgente uscire dalla situazione di stallo in cui versa il sistema di promozione del nostro Paese, con un Enit commissariato da mesi, che ha inopinatamente decapitato le proprie delegazioni estere. Confidiamo in un contributo positivo dell’area del dollaro, sotto la spinta del tasso di cambio favorevole, mentre purtroppo una notevole contrazione si sta registrando sul mercato russo. Da non trascurare inoltre l’effetto negativo che crisi internazionali di vario genere possono generare sull’andamento del settore. Auspichiamo pertanto la celere definizione dei provvedimenti attuativi previsti dal decreto turismo - conclude Bocca - che il Governo avrebbe dovuto adottare da mesi, strumenti utili anche se non sufficienti per sostenere la riqualificazione delle strutture turistiche e lo sviluppo del settore".


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