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I Giusti del Mondo. Tavola rotonda a Casa Sanfilippo di Agrigento e scopertura delle stele con la dedica degli alberi nel Giardino del Parco Archeologico sotto la direzione del Prefetto Nicola Diomede

di Valentina De Fazio 03 dicembre 2017

Pietro Rossano, Giovanni Falcone con Francesca Morvillo e gli “angeli custodi” della scorta, Boris Giuliano, Moshe Bejski, Marianella Garcia Villas e Pasquale Pistorio sono le nuove figure esemplari onorate nel Giardino dei Giusti della Valle dei Templi ad Agrigento





La toccante cerimonia e’ stata preceduta dalla tavola rotonda “I Giusti del mondo” nella Sala Conferenze della Casa Sanfilippo, alla presenza delle massime autorità civili e religiose e di molti studenti delle scuole medie e superiori.
L’incontro era organizzato dall’Accademia di Studi Mediterranei nell’ambito della 24esima edizione del Premio Empedocle, fiore all’occhiello della citta’ grazie all’appassionato impegno e alla straordinaria determinazione della prof.ssa Assunta Gallo.
Ha introdotto i lavori il Presidente dell’Accademia Diego Galluzzo, seguito dai saluti della Vicesindaco Elisa Virone, del direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi Giuseppe Parello e del Prefetto Nicola Diomede, che ha presieduto la tavola rotonda.

S.E. mons. Enrico dal Covolo, Magnifico Rettore della Pontificia Universita’ Lateranense, ha presentato il forte contenuto dell’opera di Pietro Rossano, ribattezzato “Monsignor Dialogo” per il suo infaticabile impegno a favore di una conoscenza nutrita di affetto, condizione imprescindibile per esercitare la verità.
Il Presidente del Tribunale di Agrigento Pietro Maria Falcone ha ricordato il magistrato simbolo della lotta alla mafia, di tutti i servitori dello Stato che si sono opposti a “Cosa Nostra”, di una Sicilia che non si arrende. Falcone ha raccontato come, appena entrato in magistratura, fosse stato assegnato all’ufficio del suo omonimo Giovanni e abbia quindi avuto il privilegio di “vivere” in diretta il “metodo Falcone”. Un sistema che ha rivoluzionato le modalita’ delle indagini antimafia attraverso la cosiddetta “pista dei soldi”, che tanti successi ha assicurato nel contrasto alle cosche.
Maurizio Auriemma, questore di Agrigento, ha introdotto lungo lo stesso solco la figura umanissima di Boris Giuliano e la sua coraggiosa tempra di investigatore, che ha saputo coadiuvare nel modo migliore l’attivita’ di Falcone, fino a pagarne con la vita le conseguenze.


L’intervento successivo del direttore di Gariwo, la foresta dei Giusti, Ulianova Radice, ha fornito ai ragazzi presenti – e anche agli adulti, a ben vedere, visto il caloroso riscontro suscitato – le chiavi di interpretazione di alcuni aspetti della storia del Novecento, con particolare riferimento a responsabilita’ e gratitudine contro indifferenza e ostilita’, che hanno spinto i Giusti ad agire per fermare lo sterminio degli ebrei nell’Europa occupata dai nazisti. Parole che hanno ispirato la vita di Moshe Bejski, per quasi trent’anni alla guida del Giardino dei Giusti di Gerusalemme e da cui ha preso le mosse la fondazione a Milano nel 2003 del primo Giardino dei Giusti in Italia.

La nascita negli anni di ben 80 Giardini in tutte le regioni italiane e nel mondo ha portato alla creazione lo scorso ottobre di GariwoNetwork, a cui ha aderito anche il Giardino dei Giusti di Agrigento con il suo contributo unico di storia e bellezza. Questa rete muove i suoi primi passi alla vigilia dell’approvazione della legge per l’istituzione in Italia del 6 marzo come Giornata dei Giusti dell’Umanita’: un riconoscimento particolarmente significativo e, allo stesso tempo, uno straordinario stimolo a proseguire per tutti i soggetti – associazioni, insegnanti, amministratori pubblici e semplici cittadini - impegnati nella diffusione del messaggio dei Giusti nel nostro Paese.

La giornalista Maria Cecilia Sangiorgi ha invece raccontato la toccante vicenda umana di Marianella Garcia Villas, avvocatessa salvadoregna protagonista della lotta non violenta per i diritti umani, la liberta’ e la giustizia sociale nel Centroamerica, ricordando attraverso di lei l’umanita’ di tutti i Giusti e soffermandosi inoltre su altri aspetti che hanno richiamato la mobilitazione della nostra coscienza, come l’atroce carneficina di Srebrenica o l’esodo biblico dei migranti, con i barconi affondati nel nostro Mediterraneo.

Infine il professore Paolo Arullani, presidente della University Foundation Rome Biomedical-Campus, ha parlato del dirigente d’azienda e filantropo Pasquale Pistorio, che ha voluto tornare nella sua Sicilia per mettere a disposizione della sua terra d’origine le competenze acquisite in tanti anni di prestigiosa attivita’, e ha creato, una volta ritiratosi in pensione, la fondazione a proprio nome per aiutare i bambini più bisognosi in tutto il mondo, dando loro l’opportunità di vivere una vita dignitosa.
A chiudere i lavori e’ intervenuto per un saluto il Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento Raffaele Zarbo, che ha esortato i ragazzi a seguire l’esempio dei Giusti, ricordando l’alto valore morale del loro messaggio.


Al termine della tavola rotonda e’ iniziata la scopertura delle stele con la dedica degli alberi nel Giardino del Parco Archeologico, cerimonia coordinata dal Prefetto Diomede, che ha ricevuto i sentiti ringraziamenti dell’animatrice e benefattrice di questo Giardino, Assunta Gallo, per la convinzione con cui il Prefetto ha sostenuto la sua nascita.
Da parte nostra possiamo aggiungere che sicuramente non solo la citta’ di Agrigento, con la sua meravigliosa Valle dei Templi, deve molto a questa donna eccezionale, ma anche la Sicilia e l’Italia tutta le sono debitrici per la caparbieta’, l’intelligenza, la passione e la forza con cui ha portato avanti in tutti questi anni l’impegno culturale della sua Accademia e ora del Giardino dei Giusti.


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