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Concluso a Roma il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi del G20di Giacomo Glaviano 31 ottobre 2021Tradizionale conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi a conclusione dei lavori LE CONCLUSIONI DI DRAGHI “Non è stato facile raggiungere questo accordo, è stato un successo» ha detto il Premier Mario Draghi. Questo vertice mi rende fiducioso per la capacità che il G20 sembra aver ritrovato di affrontare le sfide epocali esistenziali, dal covid al clima. Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa», commenta soddisfatto il Presidente del Consiglio”. Nella dichiarazione finale del G20 si trovano gli impegni e gli accordi su clima, vaccino, povertà e ripresa economica: «Il senso di urgenza c’è ed è stato condiviso da tutti e si vede nel fatto che l’obiettivo dell’1,5 gradi è stato riconosciuto come scientificamente valido. C’è stato anche un impegno a non intraprendere politiche di emissioni che vadano contro il trend che tutti si sono impegnati ad osservare fino al 2030. Si può pensare che questo impegno venga mantenuto. Dopo Parigi le emissioni sono aumentate, soprattutto dopo il Covid. C’è una certa preoccupazione e occorre ora dimostrare credibilità attuando le promesse fatte», sottolinea ancora Draghi ottenendo l’approvazione dei principali leader mondiali (il Premier Uk Boris Johnson ha persino definito «superba» la gestione italiana del G20, «ha tenuto il punto e aiutato nel successo finale»). Sul concetto di ripresa equa viene annunciato l’accordo sui «609 miliardi sulla base dei diritti speciali di prelievo sono dedicati per la prima volta ai Paesi più vulnerabili»; inoltre, il successo starebbe anche nel «mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci a ulteriori provvedimenti, stanziamenti di denaro, ulteriori promesse di riduzione. Negli ultimi mesi sembrava che i Paesi emergenti non avessero nessuna intenzione di prendere altri impegni». Bagno di umiltà e monito finale dallo stesso Draghi: «Il successo finale viene formulato poi sulla base di quello che facciamo e non di quello che diciamo. Impegno collettivo a essere più concreti e seri». All’insegna del multilateralismo, parola d’ordine per Draghi, anche Cina e Russia si sono impegnati nei difficili risultati da ottenere fino al 2050: «Dalla Cina fino a pochi giorni fa mi attendevo un atteggiamento più rigido, c’è stata la volontà di cogliere un linguaggio più rivolto al futuro che al passato. La Russia e la Cina hanno accettato l’evidenza scientifica degli 1,5 gradi, che comporta notevolissimi sacrifici, non sono impegni facili da mantenersi. La Cina produce il 50% dell’acciaio mondiale, molti impianti vanno a carbone, è una transizione difficile». Sul fronte clima, l’impegno è per portare al finanziamento climatico a 100 miliardi oltre a mettere fine alla concessione di finanziamenti pubblici per nuove centrali elettriche a carbone all’estero entro il 2021. Già annunciato stamane dal Presidente Usa Joe Biden e dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen l’accordo siglato su acciaio e alluminio tra America ed Europa: «rimozione immediata dei dazi Usa sull’acciaio e sull’alluminio europei», medesima operazione anche da Bruxelles. Ecco la nota congiunta approvata e inserita negli atti laterali al G20: «L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno un impegno comune per un’azione comune e una cooperazione approfondita in questi settori e stanno adottando misure congiunte per difendere i lavoratori, le industrie e le comunità dall’eccesso di capacità globale e dai cambiamenti climatici, anche attraverso un nuovo accordo per scoraggiare il commercio di prodotti ad alta intensità di carbonio e alluminio che contribuiscono all’eccesso di capacità globale di altri paesi e assicurano che le politiche interne sostengano la riduzione dell’intensità di carbonio di queste industrie». A FONTANA DI TREVI IL LANCIO DELLA MONETINA Nella ultima giornata del G20 e di buon mattino poco prima di trovare la storica intesa sul clima e il riscaldamento gòlobale i leaders mondiali si sono concessi una tradizionale “photo opportunity” alla Fontana di Trevi con il lancio della monetina.
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Concluso a Roma il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi del G20di Giacomo Glaviano 31 ottobre 2021Tradizionale conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi a conclusione dei lavori LE CONCLUSIONI DI DRAGHI “Non è stato facile raggiungere questo accordo, è stato un successo» ha detto il Premier Mario Draghi. Questo vertice mi rende fiducioso per la capacità che il G20 sembra aver ritrovato di affrontare le sfide epocali esistenziali, dal covid al clima. Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa», commenta soddisfatto il Presidente del Consiglio”. Nella dichiarazione finale del G20 si trovano gli impegni e gli accordi su clima, vaccino, povertà e ripresa economica: «Il senso di urgenza c’è ed è stato condiviso da tutti e si vede nel fatto che l’obiettivo dell’1,5 gradi è stato riconosciuto come scientificamente valido. C’è stato anche un impegno a non intraprendere politiche di emissioni che vadano contro il trend che tutti si sono impegnati ad osservare fino al 2030. Si può pensare che questo impegno venga mantenuto. Dopo Parigi le emissioni sono aumentate, soprattutto dopo il Covid. C’è una certa preoccupazione e occorre ora dimostrare credibilità attuando le promesse fatte», sottolinea ancora Draghi ottenendo l’approvazione dei principali leader mondiali (il Premier Uk Boris Johnson ha persino definito «superba» la gestione italiana del G20, «ha tenuto il punto e aiutato nel successo finale»). Sul concetto di ripresa equa viene annunciato l’accordo sui «609 miliardi sulla base dei diritti speciali di prelievo sono dedicati per la prima volta ai Paesi più vulnerabili»; inoltre, il successo starebbe anche nel «mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci a ulteriori provvedimenti, stanziamenti di denaro, ulteriori promesse di riduzione. Negli ultimi mesi sembrava che i Paesi emergenti non avessero nessuna intenzione di prendere altri impegni». Bagno di umiltà e monito finale dallo stesso Draghi: «Il successo finale viene formulato poi sulla base di quello che facciamo e non di quello che diciamo. Impegno collettivo a essere più concreti e seri». All’insegna del multilateralismo, parola d’ordine per Draghi, anche Cina e Russia si sono impegnati nei difficili risultati da ottenere fino al 2050: «Dalla Cina fino a pochi giorni fa mi attendevo un atteggiamento più rigido, c’è stata la volontà di cogliere un linguaggio più rivolto al futuro che al passato. La Russia e la Cina hanno accettato l’evidenza scientifica degli 1,5 gradi, che comporta notevolissimi sacrifici, non sono impegni facili da mantenersi. La Cina produce il 50% dell’acciaio mondiale, molti impianti vanno a carbone, è una transizione difficile». Sul fronte clima, l’impegno è per portare al finanziamento climatico a 100 miliardi oltre a mettere fine alla concessione di finanziamenti pubblici per nuove centrali elettriche a carbone all’estero entro il 2021. Già annunciato stamane dal Presidente Usa Joe Biden e dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen l’accordo siglato su acciaio e alluminio tra America ed Europa: «rimozione immediata dei dazi Usa sull’acciaio e sull’alluminio europei», medesima operazione anche da Bruxelles. Ecco la nota congiunta approvata e inserita negli atti laterali al G20: «L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno un impegno comune per un’azione comune e una cooperazione approfondita in questi settori e stanno adottando misure congiunte per difendere i lavoratori, le industrie e le comunità dall’eccesso di capacità globale e dai cambiamenti climatici, anche attraverso un nuovo accordo per scoraggiare il commercio di prodotti ad alta intensità di carbonio e alluminio che contribuiscono all’eccesso di capacità globale di altri paesi e assicurano che le politiche interne sostengano la riduzione dell’intensità di carbonio di queste industrie». A FONTANA DI TREVI IL LANCIO DELLA MONETINA Nella ultima giornata del G20 e di buon mattino poco prima di trovare la storica intesa sul clima e il riscaldamento gòlobale i leaders mondiali si sono concessi una tradizionale “photo opportunity” alla Fontana di Trevi con il lancio della monetina.
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